Facciamo i minatori

24 Apr 2015 - Notizie

Facciamo i minatori

E’ evidente alla gran parte delle organizzazioni, private e pubbliche, la mole crescente di dati che giace nei luoghi digitali di ognuna di esse. Osservatori e studiosi ci descrivono una galassia informe ed inesplorata, accesa da infiniti exabyte che aspettano di  essere gestiti ed interpretati.

L’Italia si sta muovendo ma i prossimi anni rappresentano una sfida importante per crescita e competitività in cui è necessario organizzarsi a gestire la data revolution che stiamo attraversando.

Non ci troviamo più davanti ad un vezzo di visionari o ad un dettaglio competitivo/sperimentale di grande impresa. Siamo nella “Miniera dei Big Data” (Nòva edu de Il Sole 24 Ore in Lezioni di Futuro del 03/12/2015) in cui si salva chi sa estrarre, pulire ed utilizzare il dato. 

I numeri tracciano la rotta ed oggi è inequivocabilmente più chiaro a tutti, soprattutto a livello economico. Le ultime rilevazioni dell’Osservatorio del Politecnico di Milano ci illustrano che il mercato italiano nel 2015 sul fronte degli  Analytics cresce del 14%, raggiungendo un valore complessivo di 790 milioni di euro, composto per l’84% da Business Intelligence e per il 16% da Big Data. La crescita della parte Big Data, seppure ancora marginale nei volumi, risulta tuttavia molto più robusta con un tasso annuo del +34%, mentre la Business Intelligence si ferma ad un +11%. Analizzando il mercato degli Analytics per settore si scopre come nel 29% dei casi sia diffuso nelle banche e nel 21% dall’industria, seguiti da telco e media (14%), fa PA e sanità (9%), altri servizi (8%), GDO (8%), utility (6%), assicurazioni (5%). Il tasso di crescita maggiore però riguarda assicurazioni, banche, telco e media con tassi di crescita tra il 15% ed il 25%, seguiti da utility, GDO, servizi. (Tech Economy).

La prospettiva Europea 2020 ci esorta, a mo di “istruzione d’obbligo”, a strutturare solide competenze digitali nella popolazione. E’ l’occasione di farlo e di affrontare di petto anche il tema della gestione dei dati in tutte le sue dimensioni. 
Sul fronte della Pubblica Amministrazione un recente studio Nomisma ci conferma una mole imponente di dati. Complessivamente, infatti si parlerebbe di mettere a sistema circa 1.400 basi di dati pubbliche che contengono circa mezzo milione di gigabyte. Le azioni principali sarebbero quelle riferite alle banche dati delle anagrafi della popolazione, delle basi territoriali, del catasto e della fiscalità.

Ancora numeri, dati che nascondono soluzioni e progresso. 
Lo abbiamo capito, occorre scavare e non fermarsi e noi ci adoperiamo per farlo. 
Facciamo i minatori da anni e siamo pronti a fare sistema.